In breve:

Percorso sinodale e Visita pastorale. Ricominciamo!

CONVEGNO ECCLESIALE

di Mons. Antonello Mura.
Sì, ricominciamo comunque! Non è tempo di attendere né di stare a guardare. La Chiesa con le nostre parrocchie ha bisogno di una nuova scossa di fede, quasi una terapia d’urto per ritrovarsi, per ripartire dopo l’esperienza della pandemia, tutt’ora in atto. Mentre la Chiesa italiana si avvia a iniziare un percorso sinodale,cogliendo nel Sinodo universale una fonte di ispirazione e una metodologia di coinvolgimento, entro l’anno inizia anche la mia Visita pastorale nelle parrocchie (prime ad essere visitate, a dicembre, Esterzili e Villaputzu), occasione per rinnovare l’esperienza di una Chiesa “lieta con volto di mamma”.
Per tutti e per tutto la parola d’ordine è ancora una volta “partire dal basso”, contrapposta a un “partire dall’alto” che in questi casi appare sinonimo di un “già deciso”, quindi poco includente e certamente de-responsabilizzante. Ricordando che su questi aspetti, nella Chiesa e nella società – in alto e in basso – il tirocinio non si è mai concluso, è chiaro che ci sono alcuni temi che sono certamente vitali e fecondi, per la vita di fede, nelle comunità ecclesiali. Penso all’importanza dell’ascolto comunitario e personale, alla necessità di aprire degli spazi per dialogare sinceramente e autenticamente, senza remore, per arrivare a decisioni condivise; non posso dimenticare che anche le voci critiche, oltre a quelle ferite dalla vita, sono e dovrebbero essere benvenute nella Chiesa, nella libertà dei figli di Dio e nella consapevolezza che quando sono autenticamente libere sono anche costruttive.
E non bisognerebbe diffidare, per raggiungere queste finalità, di strumenti per l’ascolto e la condivisione che, pur giungendo “dall’alto” – come avviene con l’Instrumentum laboris – sono necessari e consentono percorsi e metodologia concordi.
La certezza dovrebbe essere una: nel popolo di Dio ci sono doni e risorse che appartengono a tutti, necessari al cammino di fede della Chiesa e oggi fondamentali per un risveglio ecclesiale che la pandemia ha reso ancora più necessario. Fondamentale (sempre) che i laici si sentano non solo coinvolti ma che si coinvolgano, perché la partecipazione alla vita della Chiesa, che ha la sua radice nel battesimo, non ammette disinteresse o sterili critiche lamentose.
Le parole-chiave – secondo la «Carta d’intenti» elaborata dalla CEI – sono “ascolto”, “ricerca” e “proposta”, per «smuovere il corpo ecclesiale e la sua presenza nella società».
E il tema del Sinodo universale dei vescovi è già un programma, quando recita: «Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione».
Il nostro convegno annuale del 16 ottobre sarà una tappa e un preludio di questo nuovo avvio, come anche dell’esperienza della Visita pastorale.
Siamo pronti, si ricomincia!

Antonello Mura

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