In breve:

MAB Centro Arte Contemporanea Pensiero, arte e sperimentazione

MAB

di Gian Luisa Carracoi.

Incastonata nel centro storico di Bari Sardo, a poche decine di metri dal Municipio, sorge un’antica accogliente dimora con il suo lungo e luminoso cortile che, dopo essere stata acquisita dal Comune e ristrutturata, da circa un anno e mezzo ospita in forma permanente il MAB Centro Arte Contemporanea, un laboratorio di ricerca, sperimentazione e produzione culturale che attraverso pratiche relazionali e progetti condivisi lavora per promuovere il dialogo tra arte, tecnologia e territorio. Direttrice Artistica è Nicoletta Zonchello, residente a Cagliari, curatrice e artista, esperta in comunicazione scientifica e culturale, tecnologie multimediali e new media art.

Ci racconti qualcosa di te e del tuo percorso di studi e lavoro?

Dopo una formazione umanistica con laurea in Lettere Moderne e una ulteriore laurea magistrale in Scienze della Produzione Multimediale con tesi in Arte Contemporanea, ho sviluppato un percorso professionale che integra arte, tecnologia e divulgazione scientifica.

Dal 2001 al 2023 ho lavorato al CRS4Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna, ricoprendo incarichi in ambito della comunicazione, multimedialità e divulgazione culturale e scientifica. Tra il 2008 e il 2016 ho coordinato la comunicazione di Sardegna Ricerche, ideando il centro 10Lab, spazio immersivo dedicato alla diffusione della cultura scientifica.

Come nasce in te la passione per l’arte?

Il mio rapporto con l’arte nasce dai miei studi classici e universitari. La formazione in Lettere Moderne con indirizzo storico, mi ha fornito una base solida nello studio delle forme espressive, della storia culturale e dei linguaggi simbolici. Successivamente, con la laurea magistrale in Scienze della Produzione Multimediale e una tesi in arte contemporanea, ho approfondito l’intersezione tra arte, tecnologie e nuovi media, arrivando a sviluppare un interesse specifico per le forme sperimentali e per la relazione tra creatività e innovazione. Nel corso degli anni, il mio lavoro ventennale nel settore della comunicazione scientifica al CRS4, il centro di ricerca sardo fondato da Carlo Rubbia, mi ha portato a sviluppare progetti espositivi, installazioni multimediali, format divulgativi e percorsi educativi in cui arte e tecnologia entravano in dialogo in modo naturale.

Parallelamente, ho concentrato la mia ricerca sull’intelligenza artificiale e sulla produzione artistica, coordinando le scuole scientifiche EIA – Exploring Artificial Intelligence in Art e collaborando a progetti che univano ricerca, media art e sperimentazione visiva. Questo percorso, maturato molto prima della nascita del MAB, ha definito il modo in cui oggi penso l’arte contemporanea: come un campo in cui linguaggi differenti possono confrontarsi, e in cui il territorio diventa un elemento attivo di relazione. La proposta per la creazione del MAB è nata da questa visione: un luogo in cui mettere in dialogo artisti, comunità e spazi, creando condizioni per la ricerca e per lo sviluppo di pratiche contemporanee legate sia alla dimensione locale sia alle reti nazionali e internazionali.

Quando e come nasce il MAB?

La proposta di creare un centro dedicato all’arte contemporanea a Bari Sardo nasce nel 2023, quando l’amministrazione comunale, guidata da Ivan Mameli, con approccio lungimirante avvia una riflessione sulla possibilità di trasformare lo spazio recentemente ristrutturato in un luogo destinato alla cultura contemporanea. In questo contesto viene pubblicato un bando per la gestione del futuro centro, al quale l’associazione culturale EIA Factory, che presiedo, ha partecipato con un progetto che è stato selezionato nel 2024 e ha segnato la nascita del MAB Centro arte contemporanea. L’idea sviluppata insieme al Comune si fonda su un punto condiviso: creare un luogo capace di mettere in relazione la ricerca artistica contemporanea con il territorio. Da parte dell’amministrazione c’era la volontà di dotare Bari Sardo di un’infrastruttura culturale permanente, capace di dialogare con la comunità e con i visitatori. Da parte mia, l’obiettivo era costruire uno spazio in cui sperimentazione, formazione e progettazione curatoriale potessero coesistere, mantenendo una particolare attenzione all’innovazione, alle pratiche relazionali e alla dimensione internazionale. Credo che il migliore sviluppo possibile per una comunità sia quello culturale, prima ancora di quello economico. Investire in cultura significa creare strumenti di crescita condivisa, e il percorso intrapreso da Bari Sardo rappresenta, a mio avviso, uno dei contributi più importanti che si possano offrire alle nuove generazioni.

Quali le attività culturali che si sono succedute dall’apertura a oggi?

Il MAB ha inaugurato la propria attività nel giugno 2024 con la mostra INTRICATO. Legami e intrecci contemporanei, curata insieme a Caterina Ghisu e dedicata alla Fiber Art. L’esposizione nasce come omaggio a Jorge Eduardo Eielson, artista peruviano di rilievo internazionale, legato alla comunità di Bari Sardo dove visse a lungo insieme all’artista Michele Mulas, suo amico e sodale. Riconoscere pubblicamente questa presenza e il dialogo culturale che Eielson instaurò con la comunità bariese è stato un gesto necessario, che ha segnato simbolicamente l’avvio del MAB.

Le principali esposizioni presentate. 2024: INTRICATO – mostra inaugurale dedicata alla fiberart; CIBARTI – collettiva sul rapporto tra cibo, arte e design.

2025: Rosanna Rossi. Senza titolo per muro cieco – personale dedicata a una delle protagoniste dell’astrazione sarda; Orizzonti – mostra fotografica collettiva ospitata anche al Museo Diocesano Arborense di Oristano, testimonianza della volontà del MAB di lavorare in rete con altre istituzioni; Michele Mulas. Ritorno a Gardalis – ampia retrospettiva sull’artista bariese, organizzata in collaborazione con il Centro Studi Jorge E. Eielson di Firenze; Archeologia del Presente – mostra collettiva selezionata da AMACI per la Giornata del Contemporaneo 2025, dedicata al legame tra corpo, materia e memoria attraverso lo sguardo di artisti emergenti e internazionali.

Mostre d’Arte ma non solo…

Accanto alle mostre, il MAB ha promosso presentazioni di libri, proiezioni, incontri pubblici, progetti didattici e performance. Tra le iniziative più rilevanti si colloca anche il Festival di Media Art Relazionale IMAGOMARE, sostenuto dalla Fondazione di Sardegna, che ha portato in Ogliastra artisti e ricercatori attivi nei campi della media art, delle pratiche interattive e della sperimentazione tecnologica.

Cosa rappresenta per te il MAB?

È prima di tutto uno spazio di pensiero e di possibilità. Un contesto che permette di far convergere formazione, produzione artistica e sperimentazione tecnologica, mantenendo aperto il legame con il territorio e con le sue specificità.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>