In breve:

Simona Loi: il coraggio della terra e l’orgoglio di un paese che guarda al futuro

Simona Loi

di Anna Maria Piga.

Incontrare Simona Loi non è cosa immediata. I suoi impegni scandiscono ogni ora della giornata e ritagliarsi del tempo per una conversazione è un piccolo lusso. Ma quando, superata la strada tortuosa, si arriva alla sua proprietà nella parte alta di Loceri – un luogo luminoso affacciato sugli uliveti di Lanusei – si capisce subito perché Simona abbia scelto di vivere e lavorare qui.

La sua casa si apre con una cucina grande e soleggiata che dà su un cortile alberato. Intorno, gli animali della fattoria si muovono in armonia: un piccolo mondo in cui natura e quotidianità convivono con semplicità.

37 anni, sposata con Alessio Ligas e madre del piccolo Samuel, è un’imprenditrice agricola che si è costruita da sola. Anno dopo anno ha studiato, conseguito titoli, imparato a progettare, coltivare, allevare. Con determinazione ha ottenuto un finanziamento regionale grazie al quale ha realizzato una stalla moderna e funzionale per pecore e capre. Il suo sogno, fin da bambina, era quello di fare il formaggio: oggi lo produce e spera di crescere ancora in questo settore.

«Amo la vita che faccio e le attività che riempiono le mie giornate – spiega –. Qui i ritmi sono diversi, più intensi: gli animali hanno le loro cadenze e la natura non aspetta. Ogni stagione richiede attenzioni precise. Impari a guardarla, a rispettarla, e a sentirti parte di un tutto». Ma nonostante viva leggermente fuori dal centro, non si sente affatto isolata: «In cinque minuti siamo a Loceri. La mia famiglia ci aiuta tantissimo con il bambino e io e Alessio partecipiamo ancora a tutte le iniziative del paese, incontrando gli amici di sempre».

La posizione di Loceri secondo Simona Loi: «Decisamente Loceri soddisfa le aspettative anche delle giovani coppie: è in una posizione molto comoda, direi baricentrica. Siamo vicini ai centri più grandi, Tortolì e Lanusei: in pochi minuti puoi raggiungere l’ospedale, i negozi più forniti, gli uffici pubblici. Non siamo isolati. Se devi fare qualcosa di importante, in un quarto d’ora sei dove ti serve. Questa vicinanza ai servizi principali è un grande vantaggio, perché poi torni a casa tua, nel tuo paese tranquillo. Hai il meglio dei due mondi: la comodità di essere vicini a tutto e la pace di vivere in un posto piccolo. E con il mio lavoro, a contatto con gli animali e la natura, è davvero l’ideale».

Loceri – lo confermano i fatti – è oggi un borgo moderno e accogliente. Molte giovani coppie, anche da Lanusei, scelgono di costruire qui la propria casa. Le amministrazioni che si sono succedute hanno investito in spazi pubblici funzionali, piazze vive, luoghi adatti a concerti e manifestazioni. I murales dell’artista Michela Casula raccontano la storia antica del paese e ne valorizzano l’identità.

Il vento della modernità ha coinvolto tutta la comunità. Le case troppo grandi o inutilizzate sono state trasformate in accoglienti case vacanza, permettendo ai turisti di vivere un’esperienza autentica tra mare e montagna. Le tradizioni sono state ripensate per coinvolgere i giovani: sfilate in costume, cavalieri e processioni che conservano il sapore della memoria. E Simona descrive Loceri con orgoglio: «Èun paese bello da vedere. Curato, ordinato, con angoli davvero gradevoli. L’estetica non è secondaria: ti fa piacere vivere qui, passeggiare, far vedere il paese a chi arriva da fuori. I murales raccontano la nostra storia, e questo crea un senso di appartenenza».

Ma non nasconde le difficoltà: «Il problema principale è il lavoro. Le opportunità sono poche e tanti giovani devono partire. Io ho avviato un’azienda agricola, ma non è un percorso adatto a tutti. Se non hai un’attività tua o un impiego pubblico, è dura. Però, se riesci a lavorare qui, è un posto bellissimo dove vivere: vicino ai servizi essenziali, tranquillo, accogliente. Per crescere una famiglia, secondo me, è l’ideale».

Alla fine, ciò che emerge dalle argomentazioni di Simona è una combinazione rara: radicamento e modernità, cura per la tradizione e apertura al nuovo. La sua storia racconta non solo la forza di una giovane imprenditrice, ma anche quella di un intero paese che, pur piccolo, sa guardare avanti senza perdere la sua anima.

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