In Evidenza
Chiesa e cultura, quale rapporto?
di Mons. Antonello Mura.
Si tratta di un tema che ritorna costantemente nelle riflessioni ecclesiali, accompagnato però da un senso di sconforto. Anche il Cammino sinodale l’ha indicato come prioritario, grazie soprattutto alla spinta dei laici, preoccupati di prendere atto che i credenti stanno facendo enorme fatica a dare senso alla dimensione culturale dentro la Chiesa.
Lascia un po’ sconsolati verificare, salvando le eccezioni, una diminuita capacità riflessiva, il venir meno di spazi per
Le strade missionarie che passano dalle tecnologie
di Mons. Antonello Mura.
La Chiesa, nel suo compito missionario, ha molte strade da percorrere per raggiungere le persone, tra esse «ci sono anche quelle digitali, affollate di umanità, spesso ferita: uomini e donne che cercano una salvezza o una speranza» [Francesco,
La Pastorale del Turismo è una scelta ecclesiale
di Mons. Antonello Mura.
In questo periodo, ogni anno: undici anni per la Diocesi di Lanusei e sei per quella di Nuoro, ritorna la domanda: perché la Chiesa presenta un programma di pastorale del turismo?
La stessa domanda, insieme alla risposta (quest’ultima dipende
La pastorale del turismo è una scelta ecclesiale
di Mons. Antonello Mura.
In questo periodo, ogni anno: undici anni per la Diocesi di Lanusei e sei per quella di Nuoro, ritorna la domanda: perché la Chiesa presenta un programma di pastorale del turismo? La stessa domanda, insieme alla risposta (quest’ultima dipende
La morte di Mons. Antioco Piseddu. Grazie a un Vescovo che ci ha amato
di Mons. Antonello Mura.
La Diocesi di Lanusei, eretta ufficialmente duecento anni fa, ha avuto come suo Pastore, per quasi trentatré anni (1981 – 2014), il vescovo Antioco Piseddu, che ha concluso il suo tempo terreno domenica 8 giugno, solennità di Pentecoste.
Dalle colonne di questo giornale, a lui tanto caro durante il suo ministero episcopale – ma che seguiva sempre con grande attenzione – è doveroso salutarlo con affetto e profonda riconoscenza, affidandolo al Pastore dei pastori, perché riceva pienezza di vita e salvezza, e ringraziando
Risorti come persone del giorno dopo
di Mons. Antonello Mura.
Il dono della Pasqua si configura come uno dei doni più grandi, più liberi e più gratuiti che si possano condividere nel cammino degli uomini e delle donne di ogni tempo. Nei racconti della Risurrezione ritorna spesso la seguente espressione:









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