In breve:

Fra Francesco Boi: «Sono felice!»

Fra Francesco Boi

di Gian Luisa Carracoi.

Francesco Boi di Bari Sardo è ora Fra Francesco. Il 22 aprile la pronuncia della Professione Perpetua nella sua comunità di origine

Dopo oltre un mese di ferventi preparativi, tutta la parrocchia di Bari Sardo in un gioioso abbraccio d’affetto e di servizio fraterno con la famiglia Boi, lo scorso 22 aprile ha ringraziato il Signore per l’immenso dono di una vocazione nata e cresciuta in seno alla comunità.

Il nostro carissimo Francesco Boi, chierichetto dall’età di cinque anni e mezzo, sempre presente a messa e vicino a don Igino Loi, ora davanti a Dio e davanti al mondo è fra Francesco poiché ha coronato la sua gioia più grande, entrando a far parte in modo definitivo dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini.

La pronuncia della Professione Perpetua dei Consigli Evangelici nelle mani del Ministro provinciale Fra Matteo Siro è stato un momento di profonda emozione per tutti i presenti, una promessa e un impegno a vivere tutta la vita in obbedienza, senza nulla di proprio, e in castità.

La Celebrazione Eucaristica è stata concelebrata da numerosi frati provenienti da tutta la Sardegna, da Padova, Assisi e Viterbo, insieme a diversi sacerdoti e allietata ancor più dalle melodie dell’antico organo e dai canti di lode dei frati accompagnati dal coro parrocchiale. Al termine della cerimonia, il momento di condivisione e festa nella piazza della parrocchiale.

Sull’evento fondativo della sua vocazione, sul suo – confida fra Francesco –, molto ha inciso il dolore della perdita di sua madre e l’averlo potuto affrontare grazie al sostegno di molti frati e in particolare i Cappuccini di Lourdes presso i quali ha trascorso alcuni mesi. Il Santuario di Lourdes è stato un luogo di vera guarigione e di consolazione per il suo cuore. In particolare l’intercessione di Maria e di Bernadette, invocata anche nelle litanie dei santi durante la celebrazione, è stata un’esperienza che ha preparato e disposto e gli ha donato di ritrovare serenità per pronunciare questo , insieme agli aiuti dei formatori, dell’accompagnatore spirituale e tanti altri.

Per la preparazione alla Professione molto importante è stato anche trascorrere una settimana presso le Clarisse di Montagnana, svolgere un piccolo corso di preghiera attiva, così come molto bello, racconta fra Francesco, è l’essersi immerso a Padova nelle attività della Pastorale universitaria della città, che gli ha permesso davvero di sentire che la sua vocazione è dentro il mondo, insieme a tanti altri giovani che fanno scelte per la loro vita.

Due le grandi sensazioni che lo hanno accompagnato al giorno della Professione perpetua, la bellezza e il timore: «La bellezza di trovare la strada dove il mio cuore può dire “Sono felice“, attraverso la vicinanza alle persone, l’ascolto, l’itineranza. E poi il timore, nel senso di qualcosa che mi ha raggiunto di molto grande, bello e magnifico, il sentire che il dono della vocazione è un’immensa possibilità che Dio Padre ha dato a me che non la meritavo, per salvarmi, per essere felice, per poter aiutare gli altri nel nome, nella vita, nell’esempio, nella grazia del Suo Figlio Gesù. Questo è qualcosa di enorme davanti alla quale provo un po’ di timore, perché Dio è grande, non perché spaventa, Dio è più grande del nostro cuore».

La vita e regola dei frati minori è questa… (San Francesco)

 

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