In breve:

Padre Morittu, Premio Persona Fraterna 2025

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di Giacomo Mameli.
Al fonte battesimale di Santa Maria Bambina di Bonorva, dov’era nato il 29 settembre 1946, gli impongono il nome di Salvatore, «contro il volere di tutti, lo aveva scelto mamma Antonia che si invocava ogni giorno a San Salvatore da Horta».Quanto aveva visto lontano quella donna: da mezzo secolo Padre Salvatore Morittu – insignito del Premio Persona Fraterna durante l’ultima Pastorale del Turismo delle Diocesi di Lanusei e Nuoro alla Caritas di Tortolì – ha dedicato la sua vita di francescano a “salvare” i più deboli, i più fragili di quel Mondo X respinto da una società di egoismi.

Il 3 dicembre 1985 era entrato nella redazione de L’Unione Sarda, in Terrapieno a Cagliari, a dare la notizia del primo morto di Aids in Sardegna, Gianfranco Marotta, noto “Pipeta”. Padre Morittu – che aveva casa nel Convento di San Mauro – aveva parlato col giornalista Marco Manca che si occupava con cuore e intelligenza degli emarginati. Con la forza della ragione aveva ottenuto la prima pagina «per far capire l’emergenza sociale che sta esplodendo nelle nostre case».

La dolcissima sera del 16 agosto di questo 2025, nell’anfiteatro ogliastrino che lo ascolta in silenzio religioso, Padre Morittu traccia un percorso professionale che lo eleva tra i “salvatori” di tante umanità sofferenti e incomprese. Sembra di risentire la sua denuncia contro l’apatia dei più. «Da quel 3 dicembre, tutto è peggiorato: sono aumentate le droghe, aumentati gli spacciatori, aumentati i consumatori tra i 13 e i 58 anni. Con i miei collaboratori abbiamo cercato di caricarci un bagaglio drammatico di fallimenti per dare speranza, vivere in un mondo e un modo diverso».

Pochi nomi e poche cifre raccontano tante mani d’aiuto lanciate da Salvatore Morittu. Partendo da S’Aspru (campagne di Siligo) ristrutturando – grazie a Mons. Paolo Carta – una struttura vandalizzata. Poi Cagliari, dove tutto inizia nel 1980. Cinque anni dopo sorge la comunità di Camp’e Luas nelle campagne di Uta. Qui trovano severità e metodo educativo, tossicodipendenti, eroinomani, cocainomani, alcolisti e più di recente i ludopatici. E poi il centro di accoglienza di Sassari dove ogni settimana venti bisognosi di attenzioni trovano ascolto.

Tutto nello spirito francescano. «Dopo il ginnasio mi ritrovo in Toscana, Monte La Verna, dove San Francesco aveva ricevuto le stimmate». Il faro? «Padre Eligio Gelmini, fondatore della prima Comunità in Italia. L’ispirazione mi giunse da Padre Dario Pili di Aritzo: il 19 novembre 1978 mi propose di seguire la strada-Gelmini».

Sacerdote dal 1972, laureato in Teologia Biblica e Psicologia, Padre Morittu è nominato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Ora dovrà pensare a far vivere un miracolo. C’è Padre Stefano Gennari, di Pesaro, sacerdote da sette anni, laurea in Scienza dell’educazione. Era al suo fianco alla Pastorale mentre riceveva da Mons. Antonello Mura e da Maria Sofia Pisu il Premio Persona Fraterna.

 

 

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