In breve:

La bottega del buon gusto di Paolo Demontis

Paolo Demontis

di Francesca Lai.

Nella via principale di Perdasdefogu sorge un piccolo negozio, curato nei minimi particolari, si chiama La bottega del buon gusto. In vendita ci sono gli insaccati, prelibate carni, dai salami al guanciale, una vasta scelta per tutti i palati, prodotti da un giovanissimo imprenditore

Dietro il bancone c’è Paolo Demontis, classe 1993, che in quell’attività ha messo tutto se stesso, arrivando al coronamento di un sogno inseguito da tempo. Paolo tira su la serranda del locale di via Vittorio Emanuele dal 2019 e ogni giorno si divide tra il commercio e la vita nelle campagne per accudire il bestiame. Gli insaccati vengono trasformati da una ditta esterna: «Mi sono affidato a un salumificio, per ora lavoro conto terzi – spiega – ma vorrei aprire un mio laboratorio per la trasformazione dei prodotti».

Una vita costellata da tante soddisfazioni e i sacrifici delle giornate intense di lavoro Paolo li affronta con il sorriso. «Sette anni fa ho acquisito una parte di bestiame dai miei genitori e da lì ho iniziato la mia nuova attività – racconta –: aprire il negozio è sempre stato il mio sogno».

La giornata di Paolo inizia prestissimo, alle sette del mattino è già in negozio prepara la merce e serve i clienti. Chiuso per la pausa pranzo alle 13, il giovane si reca in campagna. «Dalle 14.30 e fino a poco prima della riapertura mi reco al bestiame, preparo la lettiera alle scrofe, pulisco, do da mangiare agli animali e controllo infine che sia tutto a posto e in ordine», spiega. Poi si corre di nuovo in negozio dove si rimane fino alle 20.

Nulla sembra pesare al giovane neanche la fatica quotidiana, il segreto è la passione. «Ho sempre avuto una forte passione per la campagna e per gli animali – continua Paolo –, lavorare in questo settore è sempre stato il mio sogno e con il sostegno della mia famiglia e dei miei amici sono riuscito a realizzarlo». Abitare in un piccolo paese e decidere di intraprendere un’attività in proprio non è stata impresa semplice, l’idea di andare via è balenata nella mente dell’imprenditore, ma la decisone di rimanere è prevalsa su tutto. «Prima di aprire il negozio, avevo pensato di andare fuori a lavorare, ma sono legato al paese e alla mia passione per la campagna – dice –. Ora come ora non riuscirei ad andare via e stabilirmi in un altro posto».

Ci vuole coraggio e la scelta di rimanere in paese si è rivelata importante anche per l’economia del posto. Una saracinesca che si solleva è segno di un territorio attivo. E a chi vuole inseguire un sogno come il suo, Paolo dà importanti suggerimenti. «Consiglio ai giovani di studiare, io non l’ho fatto anche se ho avuto modo di apprendere bene il mestiere, ma oggi lo studio è davvero importante – sottolinea –: non esiste più la figura dell’allevatore vecchio stampo. Oggi per lavorare ci si affida anche alla tecnologia». Ai ragazzi consiglia anche di inseguire i propri sogni con un ma: «È importante fare esperienze, ma se è possibile cerchiamo di rimanere nella nostra terra: se tutti decidessero di andar via il paese morirebbe».

L’anno più difficile per Paolo Demontis è di certo stato il 2020. La pandemia ha ridotto gli affari ma stringendo i denti, l’esercente della Bottega del buon gusto è andato avanti senza demoralizzarsi. «Il lockdown di marzo è stato il periodo peggiore: il bestiame aveva un prezzo bassissimo, si vendeva ugualmente anche a un prezzo inferiore, ma a malapena si riuscivano a coprire le spese – commenta –. Siamo comunque andati avanti. In quel periodo molte attività erano chiuse, soprattutto i ristoranti, è comprensibile che anche il nostro prodotto fosse fermo. I commercianti, per esempio non ritiravano i maialetti, non riuscivamo a vendere i nostri prodotti, ma era tutta la catena a essersi fermata. Abbiamo faticato parecchio nel boom dell’emergenza sanitaria. Speriamo che le cose migliorino d’ora in poi».

Tra le tante cose positive del negozio Paolo racconta le sue gratificazioni: dalla vendita del bestiame vivo a quando un parto va a buon fine. «Sono grandi soddisfazioni perché so benissimo tutti i sacrifici che ci sono dietro e tutto l’impegno che ho messo nel mio lavoro per raggiungere e ottenere certi risultati – dice –; è bello poi quando ricevo i complimenti, quando la gente mi dice che il prodotto è buono e lo ha apprezzato». Impegno che Paolo mette nel suo mestiere giorno per giorno. Il lavoro richiede molta costanza anche perché gli animali non possono essere lasciati soli. «Lavoro con il sole, con la neve, con la pioggia, domeniche comprese a Pasqua e a Natale, gli animali devono mangiare ed essere accuditi tutti i giorni dell’anno».

Il ragazzo porta avanti la sua attività rinunciando forse a qualche hobby, ma cerca comunque di ritagliarsi, quando è possibile, del tempo per se stesso. Certo è che la vita all’aria aperta l’apprezza molto di più che stare tra le quattro mura. «In questi anni mi è capitato di privarmi di qualcosa: prima avevo un cavallo, ora non posso permettermelo. Non è una questione economica, ma mancanza di tempo, non mi va di prendere un animale se so già che non potrò riuscire a tenerlo come si dovrebbe, preferisco quindi rinunciare». E aggiunge: «Un’altra delle mie passioni sono i motori. Prima andavo a seguire le gare, adesso per poterlo fare mi sveglio presto alla domenica, lavoro, e poi posso partire a seguire degli eventi».

Una grande e compatta famiglia, la fidanzata e tanti amici popolano la vita di Paolo e da sempre gli hanno fornito aiuto, consigli e incoraggiamenti, tanto che il giovane ha già in mente ambiziosi progetti per il futuro. «Gli amici, la mia ragazza e i miei familiari mi hanno sempre supportato dandomi anche sostegno morale. I prossimi passi sono quelli della creazione di un laboratorio tutto mio per la trasformazione dei prodotti – spiega –. Inoltre, voglio ampliare il negozio creando uno spazio per la vendita delle carni suine fresche».

Il nome de La bottega del buon gusto ha poi una storia tutta sua, fatta di riunioni familiari su Whatsapp per decidere quale sarebbe stata la scritta sull’insegna. «La scelta del nome non è stata semplicissima, ho creato un gruppo su Whatsapp con le mie sorelle Cristina, Valentina e Alessandra e con la mia ragazza Giada – ricorda –: ogni giorno facevamo diverse proposte per vedere quale sarebbe stata la più accattivante, fino a che siamo riusciti a scegliere la soluzione più adatta, l’opzione, insomma, che ci metteva tutti d’accordo».

L’avventura di Paolo continua con la certezza che la caparbietà e la voglia di migliorarsi ripagano sempre.

 

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