In breve:

La sfida che attende le imprese

Cicalò

di Augusta Cabras.
A tu per tu con Agostino Cicalò. Nuorese, classe 1963, laurea alla Bocconi di Milano in Economia e Commercio indirizzo Aziendale, Agostino Cicalo è attualmente presidente della Camera di Commercio di Nuoro-Ogliastra
 Quest’ultimo anno e mezzo è stato certamente complicato per tutte le aziende. Può darci un quadro della situazione attuale? Possiamo già parlare di ripresa?

Il quadro generale è riferito ai numeri trimestrali che elabora il sistema camerale attraverso Infocamere. Questi dati ci restituiscono una situazione relativamente stabile, nel senso che il turn over delle imprese è rimasto quasi uguale. O meglio, abbiamo avuto le contrazioni importanti nel corso dell’anno 2020, poi nel corso del primo trimestre 2021. Adesso siamo a chiusura del terzo e vedremo i nuovi dati fra un mese. In linea generale possiamo dire che i primi due trimestri di quest’anno hanno dato dei numeri, diciamo in ripresa, che hanno riportato il turn over – cioè il numero di ingressi e di uscite dal sistema imprenditoriale – sostanzialmente in linea con quello che era prima della contrazione significativa del 2020 in cui le imprese che hanno chiuso hanno superato di gran lunga quelle che hanno aperto.
Il problema come sappiamo – e questa è una constatazione più generale – è che questo anno e mezzo è passato con una serie di sostegni che hanno anestetizzato il problema di molte imprese, soprattutto di quelle molto piccole. La cartina di tornasole la vedremo nell’ultimo trimestre di quest’anno e nei primi del prossimo. Lì probabilmente vedremo un’altra contrazione perché molte imprese non saranno in grado di reggere lo stato ordinario dell’economia. Molte cose, infatti, sono cambiate: i consumi stanno riprendendo molto lentamente e il comparto del turismo, a parte gli effetti dei mesi di luglio e agosto, è stato fortemente penalizzato. Ritengo che sarà un periodo abbastanza difficile.

C’è un settore che ha retto meglio la crisi?

Quello che ha tenuto meglio, stando ai numeri in tutto il periodo, è il settore dell’agricoltura, il settore primario in generale e quello dei servizi. Ha avuto una contrazione significativa invece il settore della manifattura, del turismo e del commercio. L’agricoltura, in linea di principio, è quella che ha tenuto di più, ma va tenuto conto che l’agricoltura nel nostro territorio è un po’ particolare perché il comparto è composto da un numero altissimo di addetti e, tra questi, molti sono lavoratori stagionali che lavorano solo tre mesi all’anno.

In questo momento, in quale settore si sta investendo di più e qual è il profilo del nuovo imprenditore?

C’è stato prima della pandemia un interesse crescente per il settore dell’agricoltura. Ora il settore che cresce di più è quello dei servizi, i servizi alle imprese e i servizi alle persone; nello specifico i servizi informatici per le imprese a supporto delle attività principali, i servizi di consulenza, di manutenzione, i servizi sociali. Il comparto industriale è fermo se non in regresso; l’edilizia ha subito pesanti contrazioni e solo ora con i bonus legati al settore si sta assistendo a un leggero miglioramento. Il comparto del commercio ha subito una forte riduzione. Sta tenendo, ma solo con una crescita stagionale, il comparto del turismo.

Come si presenta invece il settore culturale?

Per quanto ci riguarda noi stiamo sostenendo il mondo delle imprese culturali attraverso il modello del Distretto Culturale del Nuorese che è un modello attraverso il quale cerchiamo di animare l’attività di coordinamento e di cooperazione tra le imprese del mondo della cultura e devo dire che c’è una certa reattività. Il nostro obiettivo è quello di dimostrare che questo mondo è un mondo che produce economia e ricchezza se il lavoro viene fatto in maniera sistemica e coordinata. Solo in questo modo può portare importanti contributi di sviluppo. Non è un lavoro semplice perché l’ambito è intrinsecamente complesso. Spesso ci si focalizza solo sugli operatori che tipicamente si occupano di cultura, ma si deve pensare a tutti gli addetti collaterali, oltre a tutti i fruitori della cultura, che si muovono e che nel territorio portano ricchezza.

Il settore della tecnologia nel nostro territorio che strade sta percorrendo?

Purtroppo nell’Ogliastra e nel Nuorese i numeri relativi a questo settore sono molto bassi. Abbiamo un registro delle start up che misura le imprese che decidono di assumere quella fisionomia, dal momento che ci sono delle agevolazioni fiscali, ma i numeri sono ancora limitati a qualche decina di imprese. Altre non richiedono agevolazioni fiscali, non sono start up, ma comunque fanno innovazione e si stanno posizionando su segmenti di mercato che richiedono sviluppo tecnologico. È un settore che ha tassi di crescita alti, ma in valori assoluti sono ancora numeri abbastanza piccoli.

Qual è attualmente il rapporto tra le scuole e le imprese? La Camera di Commercio promuove questa relazione?

Tutto il sistema camerale gestisce il registro per l’Alternanza Scuola-Lavoro e quindi sollecita le imprese a iscriversi a questo registro presso il quale gli studenti e le scuole possono trovare le imprese disposte ad accoglierli. Il tempo della pandemia purtroppo ha azzerato anche tutta questa attività e si spera di poter riprendere presto. È comunque una strada difficile perché le nostre imprese sono piccole, quindi meno attrezzate ad accogliere il progetto di alternanza. Dall’altra parte, tanti studenti non hanno ben chiara l’importanza di questo percorso e molti la vedono come un appesantimento del lavoro, per sé e per i docenti, perché si aggiunge al lavoro ordinario. Ritengo invece che sia assolutamente necessaria. Dipende dalle scuole e delle imprese. E devo dire che gli esempi virtuosi non mancano.

Prevedete incentivi per questo settore e in generale per il sostegno alle imprese?

In periodo pandemico abbiamo fatto un sostegno significativo a favore delle imprese per quanto riguardava il riconoscimento degli interessi passivi dei finanziamenti erogati a supporto delle imprese. Nel frattempo, abbiamo continuato a tenere i nostri bandi semestrali, compreso quello per la partecipazione a mostre e fiere. Ora le mostre e le fiere son state quasi azzerate, a parte qualcuna fatta on line. Confidiamo che dall’autunno ripartano anche queste iniziative. I bandi vengono riaperti ogni sei mesi.

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