In breve:

28-Maria-Pentecoste

“Lo Spirito intercede con insistenza per noi …”

di Maurizio Picchedda

“Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa quali sono i desideri dello Spirito, poiché egli intercede per i credenti secondo i disegni di Dio”. (Rom. 8, 26-27)

Siamo a Pentecoste. Tempo dello Spirito Santo. Alcuni cristiani si ricordano dello Spirito Santo solo in questo tempo. Un vero peccato. Qualcuno ha detto che lo Spirito Santo è il grande sconosciuto. È vero che delle tre persone della Santissima Trinità lo Spirito Santo è il più enigmatico e difficile da capire. Quando parliamo di Dio Padre ci è facile capire cosa vuol dire, tutti capiamo la figura del padre, ancora di più quando diciamo Dio Figlio, ci immaginiamo Gesù, il Figlio unigenito. Ma quando parliamo di Dio Spirito Santo non sappiamo bene a cosa associarlo. A volte si pensa allo Spirito Santo come ad una forza generica. Nel Credo diciamo di lui che “è Signore e dà la vita e procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre e il Figlio e glorificato e ha parlato per mezzo dei profeti”.
A me piace ciò che dice sant’Agostino: Il Padre è l’amante, il Figlio è l’amato e lo Spirito Santo è l’amore. Gesù ci parla dello Spirito Santo dicendo che è il Paraclito, cioè l’avvocato, il consolatore. Possiamo dire che lo Spirito Santo è la persona della Trinità che è protagonista in questo tempo, che è il tempo della Chiesa. È l’anima della Chiesa: ci guida, come ha detto Gesù, verso la verità intera. Tra i libri del Nuovo Testamento che parlano dello Spirito Santo non possiamo non ricordare gli Atti degli Apostoli definito a buon ragione come il vangelo dello Spirito Santo. Ma anche san Paolo ci parla spesso dello Spirito Santo nelle sue lettere. In questo brano egli ci parla di ciò che lo Spirito fa nella nostra vita. Prima di tutto viene in aiuto alla nostra debolezza. Lo Spirito agisce dal di dentro. Nel nostro cuore. Al centro della nostra coscienza. Ci abita dentro. Noi siamo nella completa incapacità persino a domandare. Non sappiamo cosa domandare. Lo Spirito intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili.
Non è facile capire cosa volesse dire san Paolo con queste espressioni, ma certamente il fatto che lo Spirito abitando dentro di noi ci guida in maniera misteriosa con gemiti e aneliti del cuore. Ci muove interiormente. Ci suggerisce in maniera silenziosa. Questi gemiti inesprimibili che noi in fondo non capiamo, il Padre li capisce e viene in nostro aiuto. Queste espressioni di san Paolo ci sono di grande consolazione. Dio non è lontano da noi. Non si disinteressa della nostra vita. Non siamo soli. Dobbiamo allora essere coscienti di questa presenza dello Spirito in noi e affinare le orecchie del nostro cuore per percepirne la presenza e assecondare le sue mozioni interiori. Lasciamoci dunque guidare.
La Pentecoste conclude il tempo di Pasqua ma non vuol dire che è l’appendice della Pasqua, anzi vuole dire che la porta a compimento. Lo Spirito ci guidi nei sentieri della fede. Ripetiamo ogni giorno: Vieni Spirito Creatore, visita le nostre menti, illumina con la tua grazia i cuori che hai creato …

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