In breve:

Pacha Mama. Bio? Logico!

Pacha Mama

di Augusta Cabras.
Fabiola Dettori per la sua azienda agricola ha scelto il nome Pacha Mama. Un nome musicale, dolce, che significa Madre Terra, dea dell’agricoltura e della fertilità. Elemento universale, presente anche in Sardegna. Per Fabiola è un nome e insieme una filosofia che presiede a un nuovo modo di pensare l’agricoltura, il cibo, la produzione e il consumo, la salute e il rispetto per la terra.
Fabiola, fino a qualche anno fa estetista di professione, è sempre stata appassionata di piante, fiori e terra. Da autodidatta ha iniziato a leggere e ad approfondire i temi dell’agricoltura biologica e sinergica e – un po’ per la voglia di sperimentare e molto per il desiderio di consumare e di far consumare alle sue due figlie, Anna e Maddalena e ai suoi familiari, prodotti genuini e sani – ha deciso, insieme al marito Sergio, di coltivare un piccolo orto, biologico e sinergico.
Niente diserbanti e fitosanitari chimici, ma fiori per allontanare gli insetti molesti, decotti di erbe da spruzzare sulle foglie di ortaggi e frutta, api per l’impollinazione, lombrichi per decomporre gli scarti, procedure che rispettano i tempi di crescita senza nessuna pressione sulla terra e i sui frutti; tanto lavoro con grande attenzione e profondo amore. Per la madre terra e per tutto ciò che sa regalare sotto forma di ortaggi, frutta, fiori e piante. Un trionfo straordinario di ricchezza e bellezza che nasce dall’atteggiamento di chi cammina sulla terra con leggerezza rispettando gli equilibri (spesso fragili), i tempi e le dinamiche naturali.
Dalla coltivazione di un orto per il consumo familiare, in due anni Fabiola è arrivata a coltivare due ettari, prendendo in affitto terreni e macchinari, grazie anche all’aiuto e alla consulenza dell’agronomo Giorgio Falchi: «Io non sono figlia di contadini, non ho terreni miei, né mezzi. Ho dovuto prenderli in affitto e darmi da fare. Ho frequentato un corso per diventare imprenditrice agricola, ma molto di quello che so lo devo alla mia grande curiosità e capacità di sperimentare».
Nel racconto di Fabiola, c’è la sua straordinaria energia, la voglia di portare avanti un progetto complesso ma appassionante, ricco di imprevisti legati anche alla situazione meteorologica, ma pieno di soddisfazioni. La certificazione Bio è arrivata dopo due anni di controlli, verifiche e ispezione sul terreno, sui prodotti e sui sistemi di coltivazione. Controlli severi e ripetuti nel tempo, effettuati da un ente preposto a garanzia della qualità e dell’essere biologico di frutta e verdura. Oltre il lavoro nella terra, Fabiola sostenuta in questa sfida da Sergio, non ha sottovalutato l’aspetto del marketing e della vendita dei prodotti. Oltre la rivendita sotto la propria casa, nel Corso Vittorio Emanuele a Bari Sardo, Fabiola ama il contatto diretto con i suoi clienti, sempre in crescita, facendo le consegne a domicilio anche in altri paesi. «In questo momento mi rendo conto di quanto siamo fortunati ad avere la tecnologia a disposizione per arrivare in tempo reale anche nei luoghi più distanti. Attraverso Facebook e soprattutto con il canale Youtube, raccontiamo in presa diretta, quello che si fa nel terreno, i mezzi che vengono usati (spesso realizzati con materiali recuperati e riutilizzati), quello che viene piantato e raccolto. Attraverso Watshapp invece mando settimanalmente ai gruppi d’acquisto presenti in tanti paesi dell’Ogliastra, la lista con i prodotti a disposizione e i prezzi. Ogni gruppo mi invia l’ordine e io provvedo a fare le consegne a domicilio. Per sistemare i prodotti uso delle cassettine di legno che il cliente mi restituisce in modo che non ci sia alcun imballaggio da smaltire». Un dettaglio importante e non banale che segna un cambiamento nel nostro modo di consumare, nel nostro modo di pensare avendo maggiore consapevolezza che il rispetto per l’ambiente passa anche dai nostri piccoli gesti quotidiani che possono fare davvero la differenza. In questo momento c’è certamente una maggiore sensibilità verso i temi della sostenibilità ambientale, della produzione e del consumo di prodotti biologici, della salute garantita o minacciata anche dal cibo consumato.
A Fabiola questo è chiaro e sente che anche in Ogliastra c’è sempre di più l’esigenza di fare agricoltura in modo nuovo, con più attenzione, con la conoscenza, la passione e anche la convinzione che ci sia una fetta del mercato che chiede prodotti di qualità, buoni, sani e senza residui chimici dannosi per la salute e che questi consumatori siano disposti a spendere in più per avere una tale garanzia. Perché, paradossalmente, i prodotti e tutto quello che serve per produrre in modo biologico e sinergico, costa il doppio di quanto viene speso per fare agricoltura convenzionale. Anche in questo caso servirebbe un ribaltamento di prospettiva per cui chi fa questo tipo di produzione, garantendo la naturalità dei processi, dovrebbe essere aiutato e sostenuto con premialità o costi di produzione più bassi. Un discorso lungo e complesso che chiama al pensiero e all’azione una politica che sappia avere una nuova visione di presente e futuro e che sappia percorrere sentieri nuovi.
Nei progetti di Fabiola c’è l’acquisto di nuovi terreni per differenziare la produzione e garantirne la quantità per i suoi clienti, c’è lo sviluppo della parte didattica dell’azienda, che diventerà multifunzionale, con la possibilità di accogliere gli studenti delle scuole alla scoperta di un’agricoltura sostenibile e biologica.
Perché le cose belle vanno raccontate, condivise e supportate. Fin da subito e costantemente.

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