In breve:

Quel sogno diventato realtà

FedeMurtas

di Federico Murtas.
“Sono passati alcuni giorni dalla mia ordinazione diaconale e devo dire che vedendo le foto riaffiorano intense le stesse emozioni vissute in quei momenti…”

Quando ero bambino mi piaceva tanto la sigla di un cartone animato che diceva: «I sogni son desideri… Tu sogna e spera fermamente, dimentica il presente e il sogno realtà diverrà».
Un sogno. Un desiderio di un bambino che, per gioco, è diventato chierichetto e che, crescendo, ha sentito la chiamata del Signore. Così mi sono innamorato di quel Gesù che Don Francesco Usai predicava con forza e determinazione e leggevo nei suoi occhi quanto fosse felice del suo mestiere, come egli stesso lo definiva in alcuni momenti.
Questa stessa gioia la scorgevo in quel giovane diacono (don Piergiorgio Pisu) e nei giovani seminaristi (don Battista Mura, don Michele Congiu, ma anche altri ragazzi) che arrivavano il sabato e la domenica da Lanusei. A Villaputzu i chierichetti indossavano la sottanina con la cotta e il fiocco rosso, mentre i seminaristi avevano il fiocco bianco: quanto ho desiderato quel fiocco bianco!
Ora sembra tutto una bella favola da raccontare. Sono passati alcuni giorni dalla mia ordinazione diaconale e devo dire che vedendo le foto riaffiorano intense le stesse emozioni vissute in quei momenti.
Ho visto tanti miei compagni che preparavano la propria ordinazione diaconale, ma vivere e preparare la tua ha davvero un sapore tutto diverso.
Chi era presente si sarà accorto che per tutto il rito di ordinazione non ho fatto altro che piangere di gioia: dovevo trattenere le lacrime per poter dare le risposte in modo che tutti potessero sentire bene. Mi sono sentito ancora una volta accolto da Dio, nelle mani del vescovo che mi chiedeva la promessa di filiale rispetto e obbedienza. Nel momento dell’imposizione delle mani e durante la preghiera di ordinazione ho sentito un forte peso e risuonavano ancora in me le parole forti dell’omelia: «Posso dire che sei veramente degno di diventare diacono».
La vestizione e la consegna dell’evangeliario sono stati momenti ricchi di gioia perché sentivo dentro di me qualcuno che continuava a ripetermi: “Sei sulla strada giusta!”.
Tutto questo mi fa capire ancora una volta che le mie energie vanno spese nel servizio ministeriale, ora da diacono e poi da presbitero, incardinato nella diocesi che mi ha accolto, che mi ha guidato nel mio cammino di formazione e che tanto si aspetta dalla mia vita. Una vita che dovrà essere coerente con il mio ministero di servo, trasmettendo la ricchezza della mia fede.
Voglio ringraziare Dio per le persone che ho incontrato in tutti questi anni di formazione, per le relazioni con tante persone e tante realtà diocesane che non sono mancate. Tra le esperienze più belle e significative sicuramente un posto particolare hanno i campi scuola estivi di Azione Cattolica a Bau Mela, luogo dove ho stretto amicizie sincere e luminose che vanno oltre i giorni del campo.
E ancora ringrazio Dio per il dono della vocazione, per la mia famiglia che mi sostiene, per il vescovo Antonello, per il vescovo emerito Antioco, per i presbiteri, i diaconi, i religiosi e le religiose, per i seminaristi, per l’accompagnamento, la vicinanza, il sostegno e la preghiera che sempre mi assicurano. Non voglio e non posso dimenticare di ringraziare le comunità parrocchiali di San Giorgio Martire e Santa Maria in Villaputzu, che nel mio cuore e nelle mie preghiere avranno sempre un ricordo privilegiato.

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