In breve:

Studi Ogliastrini

STUDI 15

di Tonino Loddo.

Nei giorni scorsi è arrivato in omaggio nelle case dei nostri abbonati il n. 15 di “Studi Ogliastrini” che contiene ampi saggi che illuminano aspetti inediti della storia del nostro territorio.

Puntuale come ogni anno è giunto nei giorni scorsi a tutti i nostri abbonati il fascicolo di “Studi Ogliastrini”. L’invio, voluto in forma gratuita dal nostro vescovo Antonello, va ad arricchire l’offerta culturale che la Chiesa diocesana propone agli ogliastrini e si inserisce nell’ampio ventaglio di iniziative che danno la dimensione di un’attenzione rilevante allo sviluppo integrale delle donne e degli uomini che abitano questo territorio o che con esso tengono ancora vivi i rapporti, come dice nel suo intervento lo stesso vescovo che tutti invita ad aprirsi a pensieri alti e grandi, uscendo dalle piccolezze.
Questo numero si apre con un ampio e documentatissimo saggio firmato da Antonio Forci e Sergio Sailis che, partendo da documentazione inedita proveniente da archivi italiani e spagnoli, ricostruisce con puntualità di nomi e date l’ultimo periodo (1378-1417) della storia della gloriosa diocesi di Suelli, in parte rettificando quanto finora già noto attraverso gli studi del compianto p. Vincenzo M. Cannas. Uno studio fondamentale che consente di rielaborare la cronotassi dei vescovi che si sono succeduti alla guida della diocesi, presentando ciascuno di essi nel suo rapporto di fedeltà con Roma, in un tempo dominato dal grande scisma che colpì la Chiesa.
Alla penna intrigante di Mauro Dadea si deve poi il punto definitivo sulle dipendenze del pittore ilbonese Andrea Lusso dai modelli pittorici europei, in particolare dalla grafica del Dürer che seguì praticamente alla lettera, pur rivisitandone in forma personale temi e volti. Un saggio che fa chiarezza intorno a non pochi luoghi comuni acriticamente fatti propri dalla pubblicistica attuale.
Di un pedagogista di origini gairesi ma vissuto a Lanusei, Giulio Lorrai, attivo nel primo terzo del Novecento, si occupa Tonino Loddo seguendone passo per passo l’opera editoriale e l’attività scolastica di maestro, direttore didattico e ispettore. Le sue tesi, che molto devono a Saverio De Dominicis, appaiono ancora oggi assolutamente interessanti.
Seguono due saggi che si occupano di alcuni aspetti relativi ad altrettanti paesi ogliastrini. Di Ussassai e del suo sviluppo storico e sociale dal XIV al XVII sec. si occupa Francesco Virdis che lo ricostruisce sulla scorta di documenti d’archivio in larga parte inediti, mentre Luca Lai si occupa della demografia di Tertenia tra il 1595-1621, pubblicando i dati tratti dal primo volume dei Quinque Libri di quella parrocchia e discutendo sulla famiglia di p. Giovanni Domenico Aresu, morto martire nelle Filippine nel Seicento.
Giovanni Idili presenta, quindi, un bellissimo calice tardo-cinquecentesco custodito nel Museo Diocesano d’Ogliastra offrendo originali spunti per una datazione. Alla questione recentemente ripresa in mano della Conferenza Episcopale Sarda circa l’utilizzo della lingua sarda nella liturgia, ci porta Minuccio Stochino che pubblica – arricchendolo con un interessante saggio critico – il testo di una predica in sardo pronunciata nel primo Novecento dall’allora giovanissimo Luigi Porcu che diventerà successivamente il più longevo parroco della Cattedrale di Lanusei. Il numero si chiude, infine, con un saggio di Filippo Corrias che, traendo spunto dalla Visita Pastorale che mons. Giuseppe Miglior compì a Baunei nel 1929, offre uno spaccato della vita sociale e religiosa di quel centro nel primo Novecento.

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