In breve:

Un cuore di cartapesta

MARCO CANNAS

di Fabiana Carta.

Talento musicale ogliastrino, Marco Cannas – in arte Zeep – è un ventottenne che divide la sua vita fra lo studio di registrazione e lo studio di architettura dove lavora. Due facce della stessa medaglia, due mestieri in cui è necessario creare, scovare idee e nuove ispirazioni.

Molto legato alle sue origini, mi racconta della sua infanzia trascorsa a Villagrande Strisaili e del trasferimento a Tortolì, all’età di 14 anni. La sua attitudine artistica emerge molto presto, verso i 5 anni, quando inizia a inventare canzoni e a trasformare questa attività in un gioco molto divertente: «Mi piaceva cantare, improvvisavo i testi e li memorizzavo, senza mai scriverli effettivamente. Ho riscoperto questa passione solo intorno ai 19 anni, quando ho iniziato a scrivere delle canzoni vere e proprie».

La famiglia di Marco si accorge subito dell’impegno e della passione musicale, comprende che alimentarla sarebbe stata la cosa più giusta da fare, così – quando ancora frequenta le scuole elementari – lo iscrive alla scuola civica di musica, per studiare chitarra. Oltre che la prima sostenitrice, la famiglia è stata anche il suo primo pubblico, come spesso accade. Ricorda le estati in cui organizzava dei concerti nel cortile dei suoi nonni, l’euforia e la gioia: «Costringevo i parenti ad ascoltarmi», conclude ironico.

Marco cresce e i suoi testi crescono insieme a lui. Per quanto un artista si costruisca un personaggio o decida di nascondersi in parte dietro uno pseudonimo, la sua anima viene fuori, trascinata da parole che non sono messe lì a caso. Le prime vere canzoni prendono vita all’età di 19 anni, quasi come un passatempo, in maniera molto leggera: «Ci si incontrava con gli amici in studio e si scriveva insieme senza per forza dover concretizzare il tutto», racconta.

Il suo primo lavoro, dal titolo “Bangerang”, esce nel 2016 inserendosi nel genere rap. Da allora Young Zeep, poi diventato solo Zeep, ha collezionato tante soddisfazioni e successi, passando per collaborazioni italiane – quella con En?gma fra tutte – e internazionali, come quella con Kosswan, rapper francese, e Legacy Bailey, rapper californiana.

Cosa è cambiato, nel corso del tempo? «È cambiato tutto – spiega –, sia nel processo creativo che nelle tempistiche, ma soprattutto (per fortuna) nel risultato finale. All’inizio era un passatempo e lo vivevo con molta più superficialità. Ora, avendo firmato un contratto discografico, ho sicuramente più scadenze e responsabilità, ma la voglia di divertirmi è sempre la stessa. Sto lavorando con professionisti e con artisti che fino a poco tempo fa sembravano inarrivabili e di questo vado molto fiero. Sono anche decisamente più soddisfatto delle canzoni che scrivo, perché crescono insieme a me», confessa.

Ascoltando qualche vecchio brano, e facendo il paragone con quelli più recenti, è facile accorgersi di un nuovo approccio, un cambiamento di genere avvenuto in maniera spontanea: «Credo di aver trovato la mia dimensione nel genere che faccio ora, credo si possa definire un indie-pop/ cantautorato». Parliamo anche del processo di scrittura; di cosa rappresenta per lui mettere nero su bianco le proprie emozioni. Una valvola di sfogo per chi sente tanto ma esterna poco, ma anche un modo per dare voce a chi non ne ha: «Col tempo ho capito che ci sono ragazzi che si rivedono in quello che scrivo. Questa per me è la soddisfazione più grande. Solitamente scrivo di getto, senza pensare troppo alle parole, ma piano piano sto imparando anche a cercare l’ispirazione quando sembra non esserci, soprattutto ora che lavoro anche come autore per altri artisti». E dove si trova l’ispirazione? Ovunque, nel quotidiano, qualsiasi piccola azione può diventare nutrimento per sviluppare una piccola storia da mettere in musica. Tutto sta nel come guardi le cose, come dice Marco.

L’adrenalina per il nuovo progetto che sta per andare in pubblicazione si fa sentire: ha annunciato da poco l’uscita del suo EP dal titolo “Astronavi & Carriattrezzi”. Parlerà di amicizia, amore, insicurezze e della vita in provincia. «Sono davvero contento del risultato e spero che piaccia anche a chi mi ascolta. Il primo estratto si intitola “Davvero” e uscirà il 9 Settembre», conclude prima di salutarci. E come sto? Bene, se c’è una chitarra nuova e una canzone da cantare…

 

 

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>