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Vi racconto il nostro cammino in Seminario
di Antonio Carta. Seminarista.
Cari lettori! Cerco di presentarvi in queste righe la bella realtà del Pontificio Seminario Regionale Sardo…
Lo faccio con i sentimenti di chi vive immerso nelle attività e nelle proposte educative che la vita del Seminario propone e con l’intenzione di far riecheggiare nelle case ogliastrine la vita di una porzione di Chiesa che è anche della diocesi di Lanusei, perché all’interno del Seminario vivono il loro cammino di discernimento e formazione tre ogliastrini che si affidano alle vostre preghiere e contano sul vostro supporto e incoraggiamento.
Io ho 25 anni, sono originario di Jerzu e vivo il terzo anno di discernimento vocazionale; insieme a me Paolo, originario di Lanusei, 41 anni, al primo anno e Francesco, di Perdasdefogu, 19 anni.
Paolo in particolare condivide il suo cammino insieme a un gruppo di adulti che vivono e partecipano ai momenti comunitari insieme a noi altri seminaristi, con qualche particolarità nel loro percorso formativo legata alle esigenze proprie di una vocazione adulta.
Francesco vive un anno particolare di discernimento in una struttura adiacente alla nostra, con orari e momenti comunitari differenti da quelli del resto della comunità e con una proposta educativa propedeutica al cammino seminaristico successivo.
La comunità del Seminario in questo particolare momento storico è composta da 52 seminaristi provenienti dalle dieci diocesi sarde, accompagnati dalle figure degli educatori che vivono in maniera particolare il loro sacerdozio donandosi e spendendosi per la formazione di quelli che, se il Signore vorrà, saranno i futuri operai della messe.
Don Antonio Mura, della diocesi di Iglesias svolge il ruolo di rettore, don Francesco Mameli, della dioocesi di Ozieri è il direttore spirituale. Insieme a loro svolgono i ruoli di educatori don Andrea Secci e don Carlo Devoto, per i due bienni; don Carlo Rotondo, per la comunità adulti; don Riccardo Pinna per la comunità propedeutica, tutti dell’arcidiocesi di Cagliari.
Figura fondamentale è poi quella dei padri spirituali; insieme a don Francesco ci sono padre Enrico Deidda, padre Giuseppe Crobu, padre Piergiacomo Zanetti e padre Gabriele Biccai. Confessore è invece don Gabriele Iriti.
Presenza preziosa è quella delle suore Figlie di San Giuseppe che vivono la loro vocazione e il loro particolare carisma nel lavoro silenzioso e discreto, nella preghiera e nella fatica quotidiana, al servizio delle esigenze del Seminario.
Ogni giorno la Santa Messa celebrata al mattino dà inizio alla vita comunitaria che prosegue presso la Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna e nella sera attraverso le varie attività e proposte educative, formative e spirituali. Settimanalmente ogni biennio vive un momento di formazione particolare, ma anche di fraternità e confronto. Comunitariamente il giovedì viene proposta la lectio divina a cui fa seguito l’Adorazione Eucaristica prolungata fino alla notte. Mensilmente viene dedicato del tempo a un ritiro spirituale. Nella proposta educativa per la vita di ciascun seminarista c’è poi lo spazio per lo studio, lo sport e la musica; in particolare due gruppi di seminaristi focalizzano il loro interesse vivendo e proponendo la devozione mariana e la sensibilità missionaria.
Così tra preghiera, studio e interessi, momenti personali e comunitari, va avanti il discernimento vocazionale di ciascun seminarista che si affida e risponde al Signore che sempre chiama a seguirlo, ognuno nella sua particolare vocazione.