In breve:

“Ha vinto la politica del Noi”. A tu per tu con Salvatore Corrias

Corrias

di Claudia Carta.

Salvatore Corrias, di Baunei, è stato il candidato ogliastrino più votato nella scorsa tornata elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale. Eletto tra le fila del Partito Democratico, nella passata legislatura sedeva tra i banchi dell’opposizione. Ora entra in Consiglio regionale dalla porta principale. Abbiamo raccolto la sua riflessione

Salvatore Corrias, 3184 motivi per essere soddisfatto.

La democrazia è fatta di numeri, che sono sempre significativi di una scelta ben precisa, individuale e collettiva, soprattutto oggi, in un tempo di crescente disaffezione alla politica e di diffuso scetticismo, che è tale per cui la metà delle persone non va più a votare. Certo, sono soddisfatto dei numeri di queste elezioni, per il mio partito e per la coalizione, ma la soddisfazione sarebbe maggiore se tutti prendessimo atto di questo grande vuoto di democrazia e provassimo a colmarlo, comunicando e condividendo quel sentimento di fiducia che si è perso. Vorrei, dunque, che ci fossero 51.843 motivi, tanti quanti sono gli elettori ogliastrini, tali per cui tutti potremo dirci soddisfatti.

Come si costruisce il consenso?

Tutti i giorni, con attenzione e dedizione, ascoltando e condividendo, mettendosi in discussione e prospettando soluzioni ai problemi, affrancandosi dalla convinzione di essere indispensabili e dall’improvvisazione tipica di chi entra nelle competizioni elettorali promettendo cose impossibili. Il consenso è un credito di fiducia, un fatto collettivo e mai personale, che si costruisce con onestà, avendo sempre come orizzonte d’attesa il bene comune.

Alessandra Todde è risultata credibile agli occhi di quasi metà degli elettori. Perché?

Conosco Alessandra da tempo, e credo non potessimo fare scelta migliore. È credibile perché ha la giusta empatia, umana e politica, perché la sua storia parla chiaro, perché saprà mettere a disposizione di tutti la sua grande esperienza. È credibile perché è donna.

Ha mai avuto paura di perdere in un testa a testa tanto entusiasmante quanto estenuante?

Confesso di no. Se si vive la politica con impegno e passione bisogna sempre mettere in conto la sconfitta, un po’ come nelle competizioni sportive. Ma la paura non può appartenere a chi affronta una competizione con questo spirito. Certo, c’è sempre la sana adrenalina dell’attesa, ma serve la stessa consapevolezza di chi va per mare e sa, quiete o tempesta, che c’è sempre una stella che segna la rotta. Quella stella è l’amore per quel che si fa, e in politica quel che si fa deve servire agli altri, non a se stessi. Lì, in quel mare, non può esserci paura.

Per la seconda volta al palazzo di Via Roma a Cagliari, questa volta però tra le fila della maggioranza. Come si sente?

Un consigliere regionale ha il dovere di usare al meglio il suo ruolo legislativo e ispettivo, sia che appartenga alla maggioranza, sia che appartenga alla minoranza.

Se appartiene alla maggioranza la sua responsabilità è maggiore in quanto è artefice delle scelte decisionali, sia in sede legislativa che in sede esecutiva. Ecco, io sento forte questa responsabilità, sento l’onere e l’onore, e so bene che, nel bene e nel male, dovrò rendere conto alla collettività, ogliastrina e sarda. Noi siamo quello che facciamo.

 

[L’intervista integrale è sul numero di Marzo de L’Ogliastra]

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