In breve:

L’arte si nasconde nelle sfumature

Unicum

di Claudia Carta.
A vederle lavorare, Annamaria e Arianna si completano. Due universi che si incrociano, mescolandosi e originando ogni volta gradazioni differenti di empatia e professionalità. Il risultato è luminoso ed esplosivo nella sua originalità. Anzi, è Unicum. Esattamente come il nome del loro salone di acconciature in via Tirso, a Tortolì: «Il latino ci piaceva», commenta Arianna Loi, classe 1989, di Bari Sardo. A renderlo tale, però, è il concetto che hanno di “cura alla persona”: «Tutti coloro che entrano qui – spiega Annamaria Puddu di Lotzorai, 40 anni da compiere il 22 novembre prossimo, madre di Martina e Alessia – che ci conoscano o meno, vanno via rilassate perché respirano un ambiente sereno e leggero. Dalla musica, al sorriso, al tempo, alla puntualità. Tranquillità e relax. Tutto questo per noi concorre a creare qualità. Ogni cliente è unico, va coccolato, ascoltato, e tu sei lì per lui».

La loro avventura professionale in autonomia è iniziata nel luglio del 2021, ma alle spalle vantano un bagaglio notevole di formazione e lavoro sul campo. Annamaria aveva appena 16 anni: «Ricordo che durante una giornata di sciopero a scuola, sono entrata in un salone per chiedere di lavorare. Così ho iniziato». Poi è arrivato il tempo della scuola per parrucchieri, quella vera, a Cagliari. Subito dopo l’Ogliastra di shampoo, pieghe e degradè era lì ad attenderla. Gli esordi a Girasole poi a Cardedu per oltre vent’anni come dipendente.

È proprio qui che arriva Arianna. Diploma di liceo scientifico in tasca e scuola professionale a Cagliari anche per lei che però resta a lungo nel capoluogo sardo, prima di giungere a Cardedu nel 2015. Le due ragazze imparano a conoscersi a fondo, fra pregi e difetti, incontri e scontri, sorrisi e lacrime, ma crescono insieme e con esse cresce la sinergia e la passione per quella che – dicono – è una scelta che rifarebbero mille volte con la stessa convinzione: «Le esperienze pregresse sono fondamentali – fanno notare entrambe –, ci hanno dato l’opportunità di vivere questo mondo, apprezzare il lavoro sul campo e renderti conto di infinite cose che alla scuola non ti insegnano. Studio e interazione con i clienti li apprendi in salone». E Annamaria puntualizza: «Un’esperienza di oltre vent’anni in cui sono cresciuta professionalmente e umanamente, al di là dei problemi e della divergenza di vedute».

Poi il vento del cambiamento arriva e fa capire che il tempo di spiegare le vele per iniziare un nuovo viaggio è arrivato: «Un parrucchiere – racconta la giovane mamma lotzoraese – mi aveva proposto una collaborazione sempre qui a Tortolì. Ho invitato Arianna a far parte del progetto. Arriva il Covid e l’idea non va in porto. Restano però una considerazione e una domanda. La prima: se qualcuno dall’esterno si è accorto che possiamo fare bene da sole, vuol dire che ne siamo all’altezza. La seconda: perché non farlo noi direttamente? Così, abbiamo iniziato a interessarci, a informarci e a costruire il nostro progetto».

Due donne. Biondo cenere, Arianna. Viola, verde, azzurro, Annamaria. Ma qui tutto è un gioco di colori e sfumature. E loro sono abilissime nel giocare. E giocando, creano bellezza: «Abbiamo scelto materiali, colori, idee – sottolinea Arianna –, ma abbiamo fatto anche di più: abbiamo preso misure e montato gli arredi, ci siamo relazionate con tutti gli addetti ai lavori, dall’elettricista all’idraulico, dal muratore al serramentista. Ogni dettaglio doveva essere perfetto come lo avevamo pensato».

Luglio 2021. L’avventura di Unicum Hair Lab inizia. Maschile e femminile. Due tipologie di clientela differente di cui occuparsi. «Lavorare con gli uomini è diverso – spiega Annamaria –: amano la cura, la precisione, il dettaglio. E amano avere uno spazio loro dedicato. L’uomo è molto più metodico, vanitoso, abitudinario. E sa esattamente cosa vuole». Sorride quando ricorda di aver modellato i baffi alla Salvador Dalì a un distinto signore sardo: «Glieli ho pure laccati!».
Stranezze e scelte bizzarre. «Ogni giorno è una sfida – continua – tutto si miscela, dare e ricevere, chiedere e proporre».

Un mondo in continua evoluzione, dove la parola chiave resta sempre una: formazione. «Nel tempo la professione è cambiata radicalmente – fa notare Arianna –: cambia la moda, cambiano le richieste e cambia il modo stesso in cui ti approcci al lavoro. Gestendo in prima persona te ne rendi conto ancora di più. Gli stessi prodotti sono completamente diversi in un mercato infinitamente più variegato. Ne deriva che oggi i clienti sono più esigenti e molto più informati. Ecco perché la formazione è strumento fondamentale per la crescita professionale, per stare sempre al passo con i tempi, con i nuovi trend e, dunque, per soddisfare al meglio le esigenze della clientela».

Intercettare desideri, bisogni e necessità dei loro tanti clienti, offrendo un’ampia gamma di servizi professionali. Ecco l’obiettivo costante delle due giovani professioniste. In base a questo costruiscono orari, iniziative e proposte. Secondo il loro stile e il loro tocco personalissimo che, neanche a dirlo, colora di essenzialità ogni decisione.

Un anno di prime volte: le divise da scegliere; la prima sposa preparata da Arianna, una ragazza tedesca che si è sposata in spiaggia a Tortolì; il primo Natale con il salone da addobbare; le responsabilità amministrative e burocratiche, ma anche quelle dirette con i clienti. Tutto ha il sapore buono del nuovo. Creatività nella creatività. Concorrenza forte, ma Annamaria e Arianna sanno qual è la loro strada: «Senza avere un pacchetto clienti – commentano – con altri undici professionisti che lavorano in città, davvero abbiamo iniziato a 360° la nostra esperienza lavorativa. Non era affatto facile, ma guardando ciascuno, sai anche come e dove diversificare la tecnica professionale, a partire dai lavori a mano libera per le sfumature di colore».

Si definiscono a vicenda: «Di Arianna apprezzo la calma nel progettare, nel valutare e prendere decisioni, ne ho un gran bisogno», ammette Annamaria e aggiunge: «Anche se ogni tanto brontola ed è puntigliosa!». La collega risponde senza indugi: «Di lei ammiro il suo essere così aperta ed espansiva. Ma non sopporto quando mi scombussola l’agenda!». Sognatrici e concrete.
Il loro sorriso è il biglietto da visita migliore. Dentro mettono tanti sacrifici e sofferenze, tenacia e testardaggine, umiltà e voglia di crescere. In Unicum Hair Lab c’è un pezzetto di tutti coloro che hanno sostenuto la loro scelta audace. Sentono la forza di questo amore e non hanno paura.

Una parola per definire questo anno? Annamaria: «Finalmente!». Arianna: «Libertà».
Finalmente la libertà.

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