In breve:

San Giovanni Battista. L’accoglienza è di casa a Escalaplano

San Giovanni Battista

di Elisabetta Cotza.
La festa di San Giovanni Battista a Escalaplano si celebra il giorno della sua natività, il 24 giugno, nell’omonima chiesa campestre, situata a circa 4 chilometri dal paese, in località San Giovanni (Santu Giuanni).
Il simulacro del Santo tiene tra le mani un fascio di spighe preparato dal comitato organizzatore per suggellare il legame con la tradizione agropastorale del paese e viene accompagnato da una lunga processione di fedeli, su un carro trainato da un giogo di buoi, circondato di fiori e adornato di preziosi pizzi e ricami pregiati. Un culto religioso molto sentito e partecipato dagli escalaplanesi che si dimostrano sempre profondamente devoti.
A capo del corteo religioso ci sono i cavalieri, i gruppi folkloristici locali e dei paesi vicini, le donne con gli stendardi, i giovani suonatori di launeddas e di organetto. Segue il carro con il Santo, il parroco e tutti gli altri fedeli: uomini donne e bambini. Le donne e il sacerdote intonano il rosario in sardo alternandosi con le melodie delle launeddas e dell’organetto e tutti i fedeli percorrono il lungo tragitto, fino all’ultima salita, che porta al promontorio della collina dove è situata la chiesetta omonima, in posizione dominante rispetto al territorio sottostante, quasi a vegliare, dalla sommità del colle, il paese in lontananza.
La fatica dei devoti è comunque alleviata dallo spettacolare panorama che si può ammirare una volta sopraggiunti al pianoro. Nel momento in cui San Giovanni fa il suo ingresso nella chiesa, tutta la comunità intona in suo onore Is Goggius, le preghiere in sardo, che raccontano la storia e la vita del Santo e contribuiscono a creare un’atmosfera religiosa di intensa spiritualità. Si cantano sia quando si arriva alla chiesa campestre, ma anche quando si riaccompagna il simulacro alla parrocchiale di San Sebastiano, sancendo di fatto la chiusura dei festeggiamenti in onore di San Giovanni Battista.
Il Santo rimane per qualche giorno nella chiesa campestre, dove si celebrano i riti religiosi e i devoti rivolgono le loro preghiere; nelle campagne circostanti, in quelle stesse giornate, il comitato con alcune famiglie del paese condividono un pasto insieme ad amici e parenti.
Per i festeggiamenti di San Giovanni fanno rientro a Escalaplano molti di quei paesani che si sono spostati per motivi di lavoro nel vicino capoluogo o nei paesi vicini e anche coloro che negli anni sono dovuti emigrare in terre più lontane. Si tratta, infatti, di una realtà religiosa ancora autentica e unica per il paese poiché rappresenta un momento di vita collettiva che si può vivere quasi esclusivamente in questa circostanza.
La storia dei festeggiamenti in onore di San Giovanni è molto antica, come ci ricorda il rudere dell’originaria chiesetta (probabilmente del XVIII secolo) presente nella stessa località a pochi metri da quella costruita più di recente. L’attuale chiesa è stata edificata a partire dagli anni Cinquanta del Novecento, i lavori si sono protratti fino agli anni Novanta, quando sia per volontà di tutta la popolazione, sia per volere del parroco di allora (Don Franco Serrau) viene finalmente completata all’interno e all’esterno.
La scelta del sito per erigere la chiesa campestre è molto significativa, se si pensa al legame di San Giovanni Battista con l’acqua; nella stessa località, infatti, a poca distanza dall’edificio sacro è presente una sorgente, la più importante della zona, la fontana di Fossada che dà anche il nome alla località. Inoltre, nello stesso territorio è presente un’importante necropoli ipogeica, composta da sette Domus de Janas e in prossimità delle stesse si scorgono ancora i ruderi di un nuraghe.
L’intera l’area è caratterizzata da una stratificazione rocciosa spettacolare, un gran numero di coppelle, presumibilmente legate al culto dell’acqua e delle costellazioni, ricchissime testimonianze archeologiche e bellezze naturalistiche.
Da qualche decennio la festa religiosa e civile è organizzata da un comitato di venticinquenni che si adopera, già nei mesi precedenti, per preparare in tutte le sue fasi i festeggiamenti in onore di San Giovanni, partendo dalla raccolta delle offerte fra la popolazione. Tra i diversi compiti, rientra quello di allestire il carro che porterà il Santo durante la processione, preparare la chiesetta che in tutta la sua sobrietà viene adornata con arazzi, fiori e spighe, frutto delle messi appena raccolte, ma anche organizzare le serate di musica. Infine, il comitato organizza una cena per tutti i compaesani a base di carne di pecora che i generosi pastori del paese offrono in onore del Santo. Alla cena vengono invitati tutti coloro che sono presenti, compreso chi si trova di passaggio e gli ambulanti giunti per vendere i loro prodotti.
Nei giorni della festa la popolazione si ritrova nella piazza attorno alla secolare quercia, per danzare i balli tradizionali del paese e per riscoprire, anche nei festeggiamenti civili, la bellezza di stare insieme e di ritrovarsi come comunità.
Lo scorso anno, a causa della pandemia, ovviamente, non è stato possibile organizzare il programma tradizionale e l’accompagnamento del Santo è avvenuto in modo del tutto inconsueto: su un camioncino e con pochi fedeli. Tutta la comunità di Escalaplano si augura di poter al più presto riaccompagnare il Santo alla sua chiesetta e di riorganizzare una bella festa come quelle passate.

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