In breve:

Svaniti nel nulla i giornali della Diocesi. Il direttore inoltra l’esposto

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Duemila copie di giornali svanite nel nulla. Eppure un metro cubo di carta stampata a colori, in formato A4, di circa cinquanta pagine per copia, non è proprio qualcosa che può passare inosservato. È la sorte “curiosa” riservata in questi giorni al mensile diocesano “L’Ogliastra”, letto ogni mese da oltre diecimila persone non solo nella diocesi di Lanusei, ma anche oltre mare e all’Estero. Sorte singolare e beffarda, dal momento che al Centro di meccanizzazione delle Poste, a Elmas, la pedana con i giornali ogliastrini è, sì, arrivata il 16 gennaio scorso, dunque è stata materialmente vista e pure spedita, ma dove si sia arenata non è dato saperlo. Strano nell’era di Internet e della rete, dove tutto e tutti sono perfettamente tracciati e rintracciabili. “La procedura non è contemplata per le spedizioni interne”, è stata un po’ la risposta. Già, la procedura. Perché l’Italia, si sa, è il paese della semplificazione. Sarà per questo che il mensile in questione, stampato a Tortolì, viene portato a Cagliari, per poi essere spedito a Roma, per poi tornare a Cagliari e infine spedito di nuovo a Tortolì. Facile e immediato. Chi non lo farebbe? Nella redazione di Lanusei le segnalazioni si susseguono innumerevoli e senza sosta, perché chi paga ha sempre ragione di avere ciò che gli spetta. Su tutte le furie – oltre agli abbonati – anche il direttore del periodico, Tonino Loddo, che ha già presentato un esposto a Poste Italiane, denunciando un fatto che ha dell’incredibile, per le modalità, ma che purtroppo non costituisce una novità: «È vergognoso – ha commentato – è una situazione che va avanti da anni creando un disservizio di proporzioni inaudite per i cittadini. Sarebbe ora che anche i sindaci prendessero posizione e facessero sentire la loro voce. Nessuno sa dare risposte». E mentre Loddo ha preso contatti anche con la segreteria di Pigliaru, a rispondere, mostrando sensibilità e disponibilità, è stata ieri la direttrice regionale di Poste Italiane, Roberta Pierantoni, che si è presa l’impegno di organizzare in maniera differente le spedizioni dei prossimi mesi. Sì, ma le duemila copie de L’Ogliastra dove sono andate a finire? “Non lo so nemmeno io”, è stata la sua risposta.

L’articolo è tratto da La Nuova Sardegna del 2 Febbraio 2017
Autore: Claudia Carta

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