In breve:

Pensieri e Parole

donne-iraniane

Capelli al vento

di Claudia Carta.
Quanto è nero quel velo. Non ha grazia né leggerezza. Non fascia, ma strangola. Nero che si tinge di rosso. Legge che si fa castigo. Morale che si fa boia. E il velo diventa prigione e orrore, sudario e tomba. Dov’è, o donna, il tuo respiro?

Bollette

Nulla di fatto

di Claudia Carta.
Non so dire esattamente quale sia la parola più adatta a definire il tempo che stiamo vivendo. Forse perché una non basta, o forse perché avrebbe infiniti sinonimi a disegnare un quadro dalle tinte fosche, dove le ombre prevalgono sulle luci.

Giovani

Capaci di cambiare il mondo

di Claudia Carta.
Lasciateci almeno provare a farlo. Lasciateci il sacrosanto diritto di credere che possiamo riuscirci, rimandando al mittente gli esausti e demotivati “il mondo è così” o “la realtà è questa”.
Ho letto da qualche parte che

Tacchi

Il nostro posto

di Claudia Carta.
Il vero amore è quello che aiuta l’altro a essere libero. Un sussurro di Maria Lai rubato in una vecchia intervista realizzata tra la fine degli anni Ottanta e gli inizi degli anni Novanta.

Ascolto

“Il desiderio sconfinato di essere ascoltati”

di Claudia Carta.
Ci sono frasi che restano nel cuore e nella mente, quasi come vivessero di vita propria e respirassero al solo pensiero. Se poi finiscono in un titolo, ancora di più. Cosa significa essere ascoltati?

Maria Madre di Dio

Maria, donna dei nostri giorni

di Tonino Bello.
Maria, la vogliamo sentire così. Di casa. Con gli abiti del nostro tempo. Che non mette soggezione a nessuno. Non la vogliamo ospite. Ma concittadina. Interna ai nostri problemi comunitari.