In breve:

Leggere “L’Ogliastra” e portarla agli altri

Vittoria Mereu

di Maria Mercedes Boi.

Il responsabile parrocchiale del mensile diocesano è una figura di primissimo piano all’interno di ogni comunità: si fa carico di diffonderne la lettura, la promuove con diverse iniziative, facendola entrare nelle case. È contatto fondamentale fra la redazione e le persone. Quando il responsabile parrocchiale presenta il giornale con entusiasmo e grinta, la risposta non può che essere positiva. Siamo andati a Urzulei dove Maria Mercedes Boi ci ha raccontato la sua esperienza

Leggere L’Ogliastra è uno dei momenti che preferisco. Un’abitudine cui non posso rinunciare.
La sua capacità di cogliere aspetti, particolari e generali al tempo stesso, del mondo rendono semplice il compito di cui mi occupo da tanti anni.
Sono la referente per la diffusione nella parrocchia di Urzulei, un piccolo paese che conta più o meno mille persone e che ha sempre apprezzato il mensile diocesano.
La mia esperienza mi vede coinvolta come lettrice e come responsabile dei lavori. Compito che ho accettato con entusiasmo e serietà.
La rete di organizzazione di cui faccio parte consente agli abbonati di ricevere la rivista direttamente a casa.
Attualità, modernità e cura dei dettagli catturano l’attenzione di giovani, anziani e famiglie che si sentono rappresentati e incuriositi dalle informazioni, dalle situazioni e dalle storie che la redazione sceglie di condividere, tanto da considerarlo un regalo gradito e stimolante per parenti e amici.
Ricordo con affetto il primo incontro con il vescovo, Mons. Mura, a una riunione di tutti i referenti ogliastrini per la stampa cattolica. Descrisse e raccontò il significato e il valore della rivista e quanto la costanza e la volontà di collaborare per diffonderla fossero alla base del progetto, ricordando che le parole, le notizie e le storie che leggiamo fanno parte del nostro vivere insieme.
Per ringraziarci dell’impegno e farci sentire indispensabili, il vescovo ripropone questo incontro ogni anno. Un’ esperienza che, oltre a formarci e aggiornarci, fa nascere amicizie e legami speciali.
La passione degli abbonati si palesa quando, con impazienza e curiosità, aspettano il giorno della consegna. Pronti alle nuove storie e alle nuove interviste.
Un aneddoto divertente racconta di un mio compaesano che si è visto recapitare per sbaglio la rivista, destinata a un altro abbonato. Il numero di quel mese riportava proprio un dossier su Urzulei, con interventi e illustrazioni del territorio. La curiosità e l’apprezzamento furono tali da convincere il “lettore per caso” a sottoscrivere subito l’abbonamento. Una spinta alla lettura, insomma, che ha aumentato l’interesse degli abbonati, guadagnandone uno nuovo!
L’Ogliastra, grazie alla possibilità di essere spedita per posta, è fonte di informazione anche per chi ha lasciato la Sardegna e vive oltre mare. Una maniera per restare in contatto con la propria terra e le proprie origini.
Una spinta a partecipare e confermare l’interesse per questo periodico sono i preziosi consigli del nostro parroco, don Marco Congiu, sempre preciso e attento nel ricordare la data del rinnovo tramite il bollettino settimanale.
Altro ruolo fondamentale è la presenza in prima persona del direttore del giornale, Claudia Carta, che dal giorno in cui venne in parrocchia per presentare il nuovo volto della rivista è diventata un punto di riferimento necessario per la gestione del mio lavoro. Il suo interesse, la sua attenzione, la sua professionalità e il suo sostegno, oltre a dare una luce brillante al progetto, hanno reso possibile il coinvolgimento dei cittadini di Urzulei che si sentono parte di uno sguardo comune.
Confronto, condivisione e cooperazione sono alla base dello svolgimento del mio compito.

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